ROAD 'N' ROLL

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Diario di Viaggio New York | Ground Zero, Wall Street, Grand Central Terminal

Diario di Viaggio New York | Ground Zero, Wall Street, Grand Central Terminal

Giorno 3. See forever.

Un salto all'indietro a settembre 2011 è d'obbligo: il 9/11 Memorial a Ground Zero mette i brividi con quelle grosse vasche d'acqua a cascata che sono state messe al posto delle torri gemelle. Sui bordi del grande monumento, i nomi delle 3000 vittime. I fatti di quel tragico giorno vengono narrati benissimo dal museo lì vicino che ripercorre la storia del tragico attentato e mette in mostra ciò che è rimasto delle torri: fondamenta, diaframma della struttura, l'antenna e le ultime colonne. Oggetti personali rinvenuti sul sito. Camionette dei pompieri devastate. Molto emozionanti le stanze del museo adibite alla riproduzione delle ultime telefonate dei passeggeri ai propri cari.

Per riprendermi dalla tristezza di quelle vite spezzate così ingiustamente, salgo sul One World Observatoy, o Freedom Tower, ossia una torre gemella risorta come una fenice dalle proprie ceneri, nata appunto dalle ceneri delle torri gemelle a Ground Zero. È il grattacielo più alto di New York, 541 metri. Al piano 104 si gode di una vista panoramica a 360 gradi non solo della Grande Mela ma anche oltre. Spettacolo. 👏🏻

Sempre a Ground Zero la nuova opera d'arte architettonica Oculus, di Calatrava.

Visito poi Wall Street, passeggio un po' a caso per le sue strade, fra uomini e donne dagli abiti costosi, sempre di fretta, al telefono, col Rolex al polso o con la mano e il mezzo braccio morto su cui appoggiare la borsetta di Luis Vuitton, fra palazzi stupendi e hotel lussuosissimi. Broker in giacca e cravatta con lo zainetto. Uomini d'affari che parlano senza sosta. Donne imbellettate e uomini di una certa età con la pelle liscia. Rughe d'espressione preoccupate e risate di chi oggi ha vinto qualcosa.

Trovo il toro e gli tocco le palle, sperando vivamente con tutta me stessa di avere un giorno i loro conti in banca, così, dal nulla.

La pioggia inizia a rovinare tutto. Ormai è sera. Visita finale inaspettata ma molto gradita alla bellissima e famigerata stazione dei treni Grand Central Terminal.

La vita a New York è molto difficile per un vegetariano e ancora peggio per un vegano. Non pensavo lo fosse così tanto, mi ero abituata bene con la California quest'estate. Qui la carne è ovunque. A ogni angolo della strada. Un po' mi fa schifo... quell'odore di strinato... bleach! Dopo 2 giorni di digiuno, mangio in stecca 2 hamburger 🍔 veggie, uno alle 5 e l'altro un paio di ore dopo in un Irish pub... dopodiché rotolo a casa, visto che piove che il ciel la manda e ho camminato qualcosa come 10 km.

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