Diario di Viaggio Nord-Ovest USA e Canada | Vancouver

Giorno 11

Sono a Vancouver…Finalmente rivedo il sole!! Dopo 2 giorni di neve e 2 di pioggia scrosciante, Apollo ha deciso di rifarsi vivo ed io inseguo il suo carro infuocato con la bicicletta presa a noleggio dall’ostello.

Mi faccio tutta la costa di Stanely Park, godendomi a pieni polmoni l’aria fresca dell’oceano Pacifico. La pace del mare rasserena come sempre l’animo mio e mi sento felice.

Le piste ciclabili sono come le autostrade, in Canada: perfette.

Mi dirigo a Gastown, il centro storico, e mi giro anche il quartiere dove ci sono i ricchi e tutta la Downtown. Mi piace molto, mi ricorda alcune città australiane. La civiltà qui convive con la natura.

A due passi dal centro, infatti, c’è il Capilano Suspension Bridge Park, una foresta pluviale con alberi altissimi sui quali puoi camminare tramite una ben studiata rete di ponti sospesi, il più grande dei quali è appunto quello di Capilano, lungo 170 metri e paurosamente dondolante. Uno solo di quegli alberi dà aria ad una famiglia di 4 persone per tutta la vita (umana), grazie all’ossigeno che emette tramite fotosintesi. E nel frattempo aiuta a ripulire l’aria dall’anidride carbonica che emettiamo, ad esempio, usando l’auto. Come non amare gli alberi?

È arrivato già il momento di navigare verso nuovi lidi. Prendo perciò il traghetto delle 19 alla volta di Vancouver Island. Davanti a me, l’oceano infinito, isolotti all’orizzonte, i profili delle coste frastagliate, Apollo che sta andando a letto, la Luna che spunta magicamente nel cielo e la gioia di essere sulla nave più grossa su cui sia mai stata!

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