Diario di Viaggio Nord-Ovest USA e Canada | Banff National Park
Diario di Viaggio Nord-Ovest USA e Canada | Banff National Park
Giorno 7
Mi sveglio che è il 13 settembre. Temperatura esterna: -1°C.
La Neve ha iniziato stanotte a imbiancare questa precisa parte del Canada, ossia il Banff e Jasper. Non smetterà di nevicare tutto il giorno. La mattina parto con una grossolana sfumatura di bianco. A sera è ovunque. È nel cielo. Sulle montagne. In terra. Sugli alberi. Nelle mie ossa. Benedico il giorno in cui ho deciso di portare con me k-way, piumino, maglia di lana, calzamaglia da infilare sotto i pantaloni e dr MartinS. Manca solo una cosa fondamentale: la cuffia. Ne acquisto una già a metà mattina, quella del Canada con le treccine. Sembro Pippi Calze Lunghe ma ha qualcosa che mi dona a differenza delle altre cuffie “a cappella”.
Il paesaggio viene un po’ rovinato dalle nubi impetuose che ricoprono le montagne.
Decido perció che visto che non riesco a vedere bene in alto, meglio guardare nella direzione opposta, in basso. Per questo dedico il giusto tempo al Johnston Canyon. Per la prima volta cammino letteralmente dentro un canyon, lambendo le sponde di un fiume che genera delle bellissime cascate che vado a visitare con uno specifico trail in mezzo ai pini innevati. Intanto nevica nevica nevica.
Sebbene il Canyon mi sia piaciuto molto, Banff è però celebre per i suoi Laghi dall’acqua turchese. Purtroppo hanno potuto dare solo il 60% della loro magnificenza. Sempre per colpa delle nubi che coprono i monti e del sole che non c’era. Ma lo spettacolo della neve che predomina su tutto è comunque valido. Soprattutto sulla strada un po’ accidentata per Jasper, dove le maestose cime delle montagne ricoprono almeno la metà del cielo. E i pini che segnano il tuo tragitto. Tutto bianco. Magico.
Vedo un gruppo di asiatici volati fuori strada, che tocca in certi punti l’altitudine di 10200 piedi (3100 metri).
È la Ice-field Parkway, una delle strade più belle del mondo.
Ne ho avuto solo un assaggio, mi fermo a dormire in un ostello in mezzo a km di niente, nella foresta. Non prende il telefono, internet non esiste, per andare in bagno, composto solo da un WC (a sua volta costituito solo di tazza, coperchio e un enorme buco nero senza fondo), occorre uscire dalla stanza e farsi una camminata nella neve. E non c’è la luce. Sono in stanza con 6 persone, dormo col maglione di lana così come sono visto che quella stufetta lì zio non riscalda una sega! Sono le 9 di sera, non c’è niente di niente poter fare, a parte dormire. Dormo 10 ore nel silenzio più assoluto. Come una bambina.
