Diario di Viaggio Nord-Ovest USA e Canada | Glacier National Park

Diario di Viaggio Nord-Ovest USA e Canada | Glacier National Park

Diario di Viaggio Nord-Ovest USA e Canada | Glacier National Park

Giorno 6.

Ancora mezza addormentata, mi sveglio che sto tremando. Sono a Whitefish, nel Montana. Era un mini terremoto. Tutto normale. Pensavo fossero crampi. Sai quando sei stanco che il tuo corpo trema? Qualcosa del genere. Ma non era il mio corpo stavolta!

Forse è un segno premonitore: ragazzi miei, la natura è imprevedibile! Come tutte le cose belle. Non ti aspetti mai che accadano, ma succedono. E tu sei succube del cambiamento. Non ci puoi fare niente: accettalo e vivrai bene, combattilo e la tua vita farà schifo.

Io, per esempio, oggi avrei dovuto percorrere tutta la mitica Going-to-the-Sun Road, che attraversa interamente il Glacier National Park. Vi ricordate la scena in cui Jack Nicholson, nel film Shining di Stanley Kubrick, tratto ovviamente dall’omonimo libro di Stepehn King, si reca all’hotel dove si svolgono i principali fatti? Beh, quella strada lì che lui percorre in auto è proprio la Going-to-the-Sun. Il problema è che un mese fa un fulmine ha appiccato un incendio alla foresta sottostante la parte ovest del Glacier. Quindi la Going-to-the-Sun è in parte chiusa, in questo preciso momento. Ma si può visitare la parte est (io ovviamente mi trovo a ovest).

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Ci metto 3 ore d’auto per giungere dall’altra parte, con la Going avrei impiegato un’ora. Vabbè.. ma ne è valsa la pena. Perché? Perché mi sono adattata al cambiamento!

Arrivata fino a dove era possibile arrivare, ossia Logan Pass, prendo un trail tutto in salita che mi porta fino a Hidden Lake, il lago nascosto tra quelle montagne maestose con su gli ultimi ghiacciai. Sì perché per via dell’effetto serra, i ghiacciai si stanno ritirando sempre di più. Nel 2020 non ce ne saranno più. Fra soli 2 anni, quel paesaggio mai più esisterà. E mi viene da piangere perché la causa siamo noi ma bisogna comunque adattarsi al cambiamento, no?!

Incontro una tipa in canotta, pancia scoperta! Io in piumino e con la sciarpa e ho comunque freddo.Ci scambiamo foto di noi stesse a vicenda. Le chiedo se non ha freddo (s)vestita così. No mi dice, io vengo dal Canada e oggi è una giornata stupenda! Beh le faccio i complimenti!

Faccio fatica sul sentiero per Hidden Lake..ma letteralmente tocco le nuvole. La Montagna intorno a me è ricoperta di bellissimi fiori rosa e gialli.

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Mi sento come Maria (alias Julie Andrews) in “Tutti insieme appassionatamente”. Come nella scena iniziale del film, apro le braccia come fossero ali, canto, mi sento libera e felice, mi godo il momento, che tanto il cambiamento è un avvenimento continuo. Arriverà, che tu lo voglia o meno. Oppure siamo in grado di forzare gli eventi? 50 e 50 dai.

Arrivo in cima, a 2100 metri, a vedere il lago nascosto, e c’è persino una capra bianca alpina. Amo! Adoro! Scoprirò solo una volta tornata a casa che questo tipo di animali è molto pericoloso. Alcune persone in campeggio sono persino state uccise a cornate da alcuni di questi esemplari.

Esco dallo splendido Glacier National Park, saluto gli USA e il Canada mi dà il benvenuto con chilometri infiniti di campi di grano. E il cielo è ancora chiaro alle 20. È vero, siamo a nord! Il sole va a letto più tardi, essendo estate.

Arrivata a Banff la sera, per la prima volta nella mia vita, vedo fioccare la neve già a settembre. Al pub dell’ostello conosco un canadese dell’Ontario. Guardiamo stupiti la neve che cade. Se è strano per lui figuriamoci per me! Ma lui è in maniche corte, io sempre col mio piumino.. a questo tipo di cambiamenti credo non mi adatterò mai!

Glacier National Park (Montana, USA): cosa vedere sulla Going-to-the-Sun Road

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On the road da Yellowstone a Glacier National Park: cosa vedere, itinerario e tappe

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